
Nicotina e tabagismo
2016-10-03 14:55:56
I diversi volti della nicotina tra dipendenza, tossicità e complessi effetti farmacologici. Cosa c’è da sapere quando l’assumiamo attraverso la combustione del tabacco.
La nicotina è una sostanza di origine alcaloidea presente in natura in alcuni vegetali; alte concentrazioni di nicotina si trovano nelle foglie della pianta del tabacco (Nicotiania tabacum, Nicotiana rustica).
La coltivazione, la masticazione ed il fumo del tabacco erano noti agli indigeni dell’America all’epoca delle prime esplorazioni europee. Il consumo di tabacco si diffuse in Europa nel XVI secolo, arrivando principalmente in Inghilterra in seguito all’entusiastico supporto di Sir Walter Raleigh alla corte di Elisabetta I.
Giacomo I, successore di Elisabetta I, disapprovava fortemente sia Raleigh sia il tabacco, ed iniziò la prima campagna antifumo della storia all’inizio del XVII secolo con il supporto del Royal College of Physicians. Il parlamento rispose imponendo una pesante tassa sul tabacco, determinando l’insorgere di una contraddizione da cui ancora oggi non si è riusciti ad uscire, ovvero il forte interesse economico dello Stato a che si consumi il tabacco, mentre proprio i suoi esperti ufficiali emettono enfatici avvertimenti sui pericoli alla salute derivati dal fumo.
Fino alla seconda metà del XIX secolo, il tabacco veniva fumato con la pipa e solo dagli uomini. La fabbricazione delle sigarette iniziò alla fine de XIX secolo e attualmente esse rappresentano più del 90% del consumo di tabacco. Attualmente i fumatori nel mondo sono circa 1,1 miliardi (il 18% della popolazione), ed il numero nei Paesi del Terzo Mondo sta aumentando rapidamente. Cinquemila miliardi (5 x 1012) di sigarette sono vendute ogni anno. Circa il 10% dei ragazzi tra i 10 ed i 15 anni è un fumatore regolare.
Cos’è la nicotina e quanto può essere tossica?
La funzione della nicotina in natura è quella di proteggere la pianta dagli insetti aggressori, essa è infatti un potente insetticida.
Un tempo la nicotina veniva impiegata come insetticida per salvaguardare le coltivazioni dell’uomo dall’attacco degli insetti, negli USA il prodotto insetticida a base di nicotina più popolare era il Black Leaf 40, il cui utilizzo è stato abbandonato. Attualmente solo alcuni stati asiatici utilizzano la nicotina come pesticida per proteggere il raccolto.
La nicotina è un pesticida ad azione sistemica, efficace contro afidi, tripidi e aleurodidi. Viene assorbita per contatto superficiale ed attraversa facilmente il tegumento dell’insetto. Penetra rapidamente nel sistema nervoso e causa paralisi delle trasmissioni sinaptiche regolate dal recettore nicotinico nAChR, provocando la rapida morte dell’insetto.
Una sigaretta contiene in media 9-30 mg di nicotina, ma solamente 0,5-2 mg di questa viene assorbita dal corpo. La dose tossica di nicotina nell’adulto è di 4-8 mg di nicotina in un’unica dose. A questa dose compaiono le prime manifestazioni sintomatiche da tossicità come mal di testa, nausea, vomito, tachicardia e pressione bassa.
La dose letale per un bambino che ingerisce accidentalmente fonti di nicotina è di 40-60 mg.
Quando si inala il fumo, la nicotina viene estratta con il calore della combustione dalle foglie di tabacco essiccate e trasportata attraverso le particelle di fumo nei polmoni, dove viene rapidamente assorbita dalla circolazione venosa. Successivamente la nicotina entra nella circolazione arteriosa e pompata dal cuore nel cervello: il tutto in 7 secondi.
Di norma una sigaretta fumata in 10 minuti causa un aumento della concentrazione plasmatica di nicotina di 15-30 ng/mL; questi livelli si dimezzano entro i primi 10 minuti e molto più lentamente nelle successive 1 o 2 ore. Il rapido declino iniziale è dovuto alla redistribuzione dal sangue agli altri tessuti del corpo come tessuto adiposo e cervello. La caduta più lenta è invece deputata al metabolismo del fegato, il quale porta principalmente all’ossidazione della nicotina, con formazione di un metabolita inattivo: la cotinina.
La nicotina è particolarmente tossica se ingerita: tra il 2006 ed il 2008 l’American Association of Poison Control Centers (AAPCC), corrispondente ai nostri Centri Antiveleni negli USA, ha riportato circa 14.000 casi di bambini che hanno ingerito derivati del tabacco (sigarette intere o mozziconi) o chewingum a base di nicotina, e che hanno manifestato i sintomi dell’intossicazione da nicotina.
I fumatori dovrebbero trattare i mozziconi di sigaretta come rifiuto tossico, e smaltirlo adeguatamente. I mozziconi sono carichi di sostanze nocive quali residui di combustione di materiale organico, metalli pesanti e soprattutto nicotina. I bambini, imitando il gesto degli adulti di portare la sigaretta alla bocca, possono correre il rischio di ingerire i mozziconi trovati per le strade, nei parchi o nei posaceneri di casa o nelle automobili dei genitori.
Anche gli animali più curiosi come cani o uccelli possono ingerire accidentalmente i mozziconi di sigaretta non smaltiti ed abbandonati dall’uomo nel mare, sulla spiaggia, nei giardini pubblici, nelle scuole, sulle strade…
Le sigarette contengono al loro interno circa 4.000 sostanze chimiche differenti, almeno 50 delle quali sono classificate tra le sostanze ad azione cancerogena. Molti di questi composti sono erbicidi, fungicidi, insetticidi e rodenticidi (veleni tossici contro i roditori), utilizzati per la coltivazione della pianta del tabacco. Inoltre diversi additivi sono aggiunti dai fabbricanti di sigarette per rendere il tabacco umido, per aromatizzarlo e per regolarne la combustione.
Effetti della nicotina nel corpo
Nell’uomo la nicotina stimola il piacere e riduce stress ed ansietà. I fumatori sono indotti a consumare il tabacco per modulare il proprio stato di eccitazione e per il controllo dell’umore nella vita di tutti i giorni. Il fumo migliora la concentrazione, il tempo di reazione e la performance di alcuni compiti. Quando una persona smette di fumare compaiono i sintomi dell’astinenza.
Questi includono irritabilità, basso tono dell’umore, irrequietezza, ansietà, disturbi comportamentali con amici e parenti, difficoltà a concentrarsi, aumento della fame, insonnia e ricerca del tabacco (craving). I sintomi della sindrome d’astinenza da nicotina, in ex fumatori non trattati, producono disturbi dell’umore sovrapponibili per intensità a quelli riscontrati in pazienti con malattie psichiatriche conclamate.
Gli effetti periferici di piccole dosi di nicotina si esprimono nella stimolazione dei gangli autonomi e dei recettori sensoriali periferici, principalmente nel cuore e nei polmoni. La stimolazione di questi recettori causa varie risposte autonome riflesse, determinando tachicardia, aumento della gittata cardiaca e della pressione arteriosa, riduzione della motilità gastrointestinale e sudorazione. Quando un soggetto fuma per la prima vola, di solito prova una sensazione di nausea, probabilmente a causa della stimolazione di recettori sensoriali situati nello stomaco. Tutti questi effetti diminuiscono con la somministrazione ripetuta, sebbene gli effetti centrali rimangano. Le secrezioni adrenergiche da parte della ghiandola surrenale contribuisce agli effetti cardiovascolari ed il rilascio dell’ormone antidiuretico dall’ipofisi causa diminuzione del flusso urinario.
Mediamente il peso corporeo dei fumatori è 4 kg inferiore rispetto a quello dei non fumatori, principalmente a causa della ridotta assunzione di cibo. I soggetti che smettono di fumare generalmente denunciano un aumento di peso associato ad un aumentato consumo di cibo.
Perché i fumatori si sentono rilassati dopo aver fumato?
Molti fumatori affermano che fumare li stimola, li mantiene svegli, li aiuta a lavorare, fisicamente ed intellettualmente. Si tratta di un’azione stimolante della nicotina sul locus coeruleus, un nucleo posto nel tronco encefalico cerebrale all'origine della maggior parte delle azioni della noradrenalina nel cervello, ed è coinvolto nella genesi delle risposte del corpo a stress, panico e paura.
Nonostante ciò una maggioranza di fumatori afferma che fumare li rilassa. Sembra paradossale, poiché in contrasto con l’effetto della stimolazione centrale adrenergica che aumenta invece la tensione muscolare e l’attività cardiocircolatoria. Il fenomeno è noto come paradosso di Nesbitt e ha ricevuto varie interpretazioni, e nessuna pienamente soddisfacente.
Una risposta a questo problema era già stata data dalla pubblicazione di Nesbitt. La nicotina, infatti, stimola direttamente l’interneurone di Renshaw nel corno anteriore del midollo spinale. Questo provoca inibizione dei motoneuroni a, che corrispondono normalmente con un aumento del tono muscolare e della contrazione delle fibre muscolari indotti dalla stimolazione reticolare della nicotina. Questo comporta un calo del tono muscolare, che viene percepito come vero rilassamento fisico dal fumatore. Tale effetto potrebbe essere percepito dal fumatore come un beneficio, e spiegherebbe anche gli effetti iniziali positivi della nicotina durante le prime fasi di astinenza da tale sostanza.
Come altri farmaci o sostanze che causano dipendenza, la nicotina stimola le vie mesolimbiche della gratificazione, aumentando il rilascio di dopamina nel nucleus accumbens, l’area del piacere. Una sindrome d’astinenza dovuta ad acuta sottrazione della nicotina ad utilizzatori cronici si manifesta con aumento di irritabilità, riduzione della capacità di compiere prove psicomotorie, aggressività e disturbi del sonno. L’introduzione di nicotina nell’organismo stimola le aree del piacere, attenuando i sintomi dell’astinenza e generando una piacevole sensazione al fumatore dipendente, che riporta queste sensazioni come gratificanti e di piacevole benessere; quindi si sente rilassato.
Approfondimento: meccanismo d’azione della nicotina
La nicotina agisce attivando i recettori nicotinici nAChR ionotropici, ampiamente diffusi nel cervello. Questi recettori nella maggior parte dei casi sono posti a livello presinaptico ed agiscono facilitando il rilascio di altri neurotrasmettitori, come il glutammato e la dopamina.
I recettori nAChR appartengono al gruppo dei recettori-canale specifici per i cationi. La loro attivazione da parte del neurotrasmettitore endogeno acetilcolina (ACh) o da parte della nicotina causa l’apertura di un canale ionico seguita da depolarizzazione del neurone e dalla risposta biologica. I recettori nAChR si presentano in diverse conformazioni funzionali: a riposo, aperti o desensibilizzati.
L’interazione della nicotina con i recettori nAChR produce iniziale stimolazione, seguita da protratta depolarizzazione che provoca la paralisi del recettore. Complessivamente la risposta corporea all’assunzione della nicotina è provocata dalla somma degli effetti stimolatori ed inibitori esercitati dalla nicotina stessa in tutti i siti corporei che esprimono i recettori nAChR. A dosi elevate predominano blocco della stimolazione parasimpatica e blocco gangliare e neuromuscolare. Sintomi di intossicazione sono: nausea, vomito, debolezza muscolare, difficoltà respiratorie, mal di testa, letargia e tachicardia. Molti casi di intossicazione sono causati da esposizione a prodotti del tabacco, eccessivo utilizzo di gomme o cerotti contenti nicotina. I lavoratori che coltivano, raccolgono e lavorano il tabacco possono essere esposti a intossicazioni da nicotina, poiché questa molecola viene assorbita anche per contatto con la pelle.