Alimentazione, Integratori

Cordyceps sinensis: istruzioni per l’uso

Cordyceps sinensis istruzioni per l'uso - copertina

Cenni storici sul fungo Cordyceps

L’impego del fungo Cordyceps, di cui noi tratteremo una specie specifica: il Cordyceps sinensis, per le sue proprietà affonda le sue radici nei secoli, anzi nei millenni passati, dal momento che la prima testimonianza scritta  che lo riguarda è antecedente all’anno zero.

Altri scritti che ne raccontano le proprietà benefiche risalgono al XV e XVIII secolo d.C., ma è solo dal 1757 che si ha quella che oggi possiamo definire una “antica evidenza scientifica”.

Da cosa deriva tutto questo interesse attorno al Cordyceps sinensis? Un interesse che, per giunta, dura da millenni. Vista la lunga storia del fungo in questione, devo prendere il giro un po’ largo ed iniziare a parlarvi di alcuni antichi pastori nepalesi e tibetani.

Questi ultimi, portando le loro mandrie di yak a pascolare in alta quota, iniziarono a notare alcune cose interessanti: gli yak si nutrivano di uno strano fungo che spuntava in parte dal terreno (il Cordyceps Sinensis cresce tra i 3.000 e i 5.000 m di altitudine) e, dopo averlo mangiato, andavano in calore e si accoppiavano. Bisogna tener presente che a certe altitudini non è poi così facile essere tanto energici!

Alcuni di questi pastori (i più coraggiosi) provarono ad assaggiare il fungo Cordyceps sinensis e fu così che la pratica si diffuse, prima a tutta la tribù da cui da essi provenivano, poi alle tribù vicine. Ebbene, accadde qualcosa di estremamente positivo: i membri delle tribù che mangiavano questo fungo migliorarono il loro stato di salute generale e la propria resistenza fisica.

Ma come ha fatto il Cordyceps sinensis dalla lontana Cina ad arrivare fino a noi occidentali?

Innanzitutto va detto che abbiamo dovuto aspettare parecchio tempo per sentirne parlare diffusamente. Ciò accadde all’inizio degli anni ’90, precisamente nel 1993, durante i campionati di nuoto tenutisi nella città di Pechino. In quell’occasione, le nuotatrici cinesi stabilirono ben 3 nuovi record mondiali.

Queste performance sportive, unitamente alla prestanza fisica delle atlete, fecero pensare immediatamente al doping, ma le cose non stavano così. Infatti l’esito dell’antidoping fu negativo e i nuovi record mondiali vennero giustamente convalidati.

L’allenatore della squadra cinese dichiarò che le atlete seguivano un efficace protocollo di allenamento e che gli venivano somministrate dosi di Cordyceps sinensis.

E, visti i risultati, è facile intuire il perché l’utilizzo di questo fungo si diffuse anche a tutto il mondo occidentale. Non stupisca il fatto che atleti professionisti abbiano reso noto quello che per molti è oggi un apprezzato integratore.

La stessa cosa successe nel caso del HMB (idrossimetilbutirrato), la cui notorietà si deve alla nazionale olimpica Statunitense.

Mentre la protodioscina, cioè il principio attivo del Tribulus terrestris, è stato reso celebre dalle nazionali olimpiche dell’ex Europa dell’est.

Cos’è il fungo Cordyceps:

Cordyceps sinensis (Cephalosporium sinensis) è un fungo Ascomicete che appartiene alla famiglia delle Clavicipitaceae, dell’ordine degli Ipocreali.

Il termine Cordyceps è molto generico, vengono infatti annoverate più di 400 specie diverse di questo fungo. Restringiamo quindi il campo e prendiamo in esame il Cordyceps sinensis, cioè il più conosciuto, utilizzato ed apprezzato tra tutte le oltre 400 specie di Cordyceps che esistono.

Cordyceps sinensis non è il suo unico nome: in altre parti del mondo, ad esempio negli USA, è conosciuto come fungo bruco o fungo caterpillar. Ma cos’è il Cordyceps sinensis? 

Si tratta di un fungo parassita che infetta generalmente gli insetti e, in particolare, le larve di alcune falene comunemente dette falene fantasma.

Ma parassita è un termine generico, quindi sarò più preciso: Il Cordyceps sinensis è un endoparassita ed un entomopatogeno (Endoparassita: Che vive nelle cavità interne o nello spessore degli organi dell’ospite. Entomopatogeno: Che può fungere da parassita di insetti, in grado di disabilitarli gravemente, fino a provocarne la morte.).

Dapprima il parassita germina internamente alla larva, la quale viene sacrificata per dare vita al Cordyceps sinensis. Il parassita infetta la larva, cresce al suo interno, ne provoca la morte e la protuberanza del fungo che esce dalla testa dell’insetto, continuando a crescere, affiora dal terreno, rivelando così la sua presenza.

Questa protuberanza si chiama stroma, che in pratica è il corpo fruttifero del Cordyceps sinensis.

 

Sezione di Cordyceps sinensis
Fig.3 – Sopra una vista in sezione del Cordyceps sinensis, e sotto il suo aspetto non sezionato

Ciclo vitale del Cordyceps sinensis

Fig.4 –  Il ciclo vitale del Cordyceps sinensis

 

La spietata nascita del Cordyceps sinensis che vi ho appena descritto riguarda i funghi che nascono in natura, non quelli da cui si ottengono i tanto apprezzati integratori. Oggi, infatti, si coltiva il Cordyceps sinensis mediante tecniche di fermentazione e nessuna larva viene sacrificata. Le moderne tecniche di coltivazione permettono di far fronte all’enorme richiesta di mercato, cosa che sarebbe impossibile con la sola produzione in natura.

Nel significato dei suoi nomi asiatici è ancora racchiusa la storia della sua origine, ad esempio, esso viene chiamato Dong Chong Xia Cao in Cina, mentre in Tibet il suo nome è Yartsa gunbu e in Nepal Yarsagumba. Ma in tutti i casi il significato è lo stesso: “erba d’estate, verme d’inverno” o, se preferite, “pianta in estate, verme in inverno”.

L’etimologia latina del nome è una fusione tra le parole “cord”, che vuol dire bastone, “ceps”, che significa testa, e “sinensis”, che sta ad indicare la provenienza dalla Cina.

Questo fungo cresce ad altitudini molto elevate, comprese tra i 3.000 e i 5.000 metri, e lo si può trovare in diversi territori. Gli altopiani tibetani sono il luogo dove abbonda maggiormente, anche se sarebbe più corretto dire dove scarseggia meno, visto che la sua presenza in natura è veramente ridotta e tende a diminuire anno dopo anno. Infine i territori in cui è possibile trovarlo sono la Cina, il Nepal, il Bhutan e le zone nord orientali dell’India.

Non si pensi che il Cordyceps sinensis coltivato per ottenerne gli integratori sia di qualità inferiore rispetto a quello proveniente da produzione naturale, anzi, è stata brevettata una efficacissima tecnica di coltura sopra al substrato, che permette di ottenere un prodotto di eccellente qualità.

Zone del Cordyceps sinensis
Fig.5 – Le zone di diffusione in natura del Cordyceps sinensis

Cosa contiene?

Dopo aver preso fatto un minimo di chiarezza in merito a cosa sia questo fungo, approfondiamo la sua conoscenza, esaminando cosa contiene.

Il Cordyceps sinensis contiene, tra le altre cose, preziose sostanze chiamate componenti bioattivi, cioè che possono esercitare una benefica azione nei confronti del nostro organismo. I componenti bioattivi possono indurre un beneficio fisiologico alla persona ed attenuare il rischio di sviluppare determinate patologie.

Vediamo nel dettaglio cosa contiene il Cordyceps sinensis, i componenti bioattivi / principi attivi di seguito elencati sono di interesse farmacologico:

  • Nucleosidi
  • Cordicepina
  • Steroli
  • Polisaccaridi
  • Aminoacidi essenziali
  • Vitamina E, K, B1, B2, B12
  • Acido Cordycepico (acido cordiceptico)
  • Peptidi ciclici
  • Sali minerali (Magnesio, ferro, Zinco, Sodio, Potassio).

Vediamoli meglio.

Nucleosidi

Sono composti chimici formati dall’unione di uno zucchero pentoso con una base azotata, ma aldilà dei termini tecnici, con i quali non tutti hanno familiarità, si tenga presente una cosa:

un esempio di zucchero pentoso è il Ribosio, il quale è fondamentale nella composizione dell’ATP, che è la forma di energia utilizzata dagli esseri umani.

I Nucleosidi non devono essere mai confusi con i Nucleotidi, la differenza sta nel fatto che i Nucleotidi possiedono anche uno o più gruppi azotati, mentre i Nucleosidi no. Possiamo considerare i Nucleosidi come i componenti bioattivi principali posseduti dal Cordyceps sinensis.

Tra le molecole nucleosidiche troviamo: Adenina, adenosina, citosina, uridina, guanina, guanosina, ipoxantina, inosina, timina, timidina, 2-deossiuridina, cordicepina. Il Cordyceps sinensis è ricco di cordicepina.

Cordicepina (3-deossiadenosina)

Le vengono ascritte proprietà antinfiammatorie e antitumorali. La cordicepina è un derivato nucleosidico, essa infatti deriva dal nucleoside adenosina. Sostanzialmente, la cordicepina differisce dall’adenosina in quanto è mancante di un atomo di ossigeno nella posizione 3 dell’anello di ribosio. Pensate che, prima di riuscire a produrla in coltura, la cordicepina veniva estratta proprio dal Cordyceps sinensis.

In Inghilterra venne condotto uno studio molto interessante, che per il Regno Unito fu pubblicato sul Journal of Biological Chemistry. Lo studio, svolto da un team di ricercatori presso l’università di Nottingham, mise in mostra il grande potenziale antinfiammatorio della cordicepina. Infatti, in questo studio, la cordicepina viene definita potenzialmente sfruttabile per farmaci atti a contrastare l’asma e non solo.

Il principio attivo della cordicepina viene definito potenzialmente adatto anche per farmaci destinati a combattere malattie decisamente più gravi come: cancro, artrosi reumatoide, disfunzione renale e danni da ictus.

Lo studio ha dimostrato che la cordicepina è in grado di ridurre l’espressione dei geni infiammatori nelle cellule muscolari delle vie aeree. Ed è proprio questo che la rende così preziosa per chi soffre di asma.

Da notare che questo lavoro di ricerca fu finanziato anche dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council, che è un organo del consiglio per la ricerca del Regno Unito (UK).

Anche altri studi, che non mancherò di citare, hanno testimoniato importanti evidenze scientifiche in merito al grande potenziale della cordicepina e del Cordyceps sinensis.

Struttura chimica della cordicepina

Fig.6 – La struttura chimica della Cordicepina

Steroli

Sono composti organici presenti in natura e portatori di una benefica azione per la nostra salute. Quelli presenti nelle piante sono detti fitosteroli, quelli negli animali zoosteroli, mentre nei funghi è presente l’ergosterolo…che merita un approfondimento.

L’ergosterolo, detto anche ergosterina, è un importante precursore della vitamina D2 e vorrei far notare che la carenza di una vitamina porta sempre a sviluppare una malattia. Quindi è sempre buona cosa non esserne mai carenti. La buona salute delle nostre ossa è strettamente legata proprio alla vitamina D.

Polisaccaridi

Sono macromolecole, le quali assolvono sia funzioni energetiche che strutturali.

Esse infatti rappresentano la nostra “benzina” primaria, cioè la nostra primaria fonte di energia di rapido utilizzo (funzione energetica) e costituiscono gli acidi nucleici, le glicoproteine, i glicolipidi, i coenzimi nucleotidici (funzione plastica / strutturale).

I polisaccaridi sono molecole altamente specializzate che assolvono anche a funzioni di comunicazione tra le nostre cellule e di protezione alle cellule stesse. Essi possono essere considerati come dei polimeri, i cui monomeri, cioè le loro unità di base, sono i monosaccaridi, ovvero gli zuccheri semplici. Celebri esempi di polisaccaridi sono gli amidi, la cellulosa e le pectine.

Nel Cordyceps sinensis sono presenti esopolisaccaridi, eteropolisaccaridi e Beta-D-Glucano. Il potenziale nutraceutico e farmacologico del Cordyceps sinensis è dovuto anche alla presenza delle molecole appena citate.

Aminoacidi essenziali

Sono molecole organiche che rappresentano la struttura di base delle proteine e che il nostro corpo non riesce a produrre in autonomia, vanno quindi obbligatoriamente introdotti mediante la nutrizione.

Visita lo shop per i prodotti Bioline a base di aminoacidi essenziali!

Vitamina E, Vitamina K, Vitamina B1, B2, B12

Va precisato che non esiste la vitamina B intesa come unica vitamina, ma esiste un vero e proprio complesso della vitamina B.

Il Cordyceps sinensis possiede ben 3 vitamine di questo complesso, indispensabili al corretto funzionamento del nostro organismo, come ad esempio:

  • alla formazione dei globuli rossi;
  • al fine di avere una funzione cardiaca regolare;
  • a trasformare gli alimenti che introduciamo in energia;
  • alla sintesi sia del DNA che dell’RNA (esattamente come l’acido folico).

Acido Cordycepico

Detto anche acido cordiceptico, sostanzialmente è D-Mannitolo, il quale esplica molteplici e benefiche azioni sulla nostra salute.

La funzione per cui è celebre consiste nell’agevolare l’ingresso di sostanze bioattive nel cervello, ma si pensi che viene utilizzato anche nei casi di insufficienza renale e ipertensione endocranica.

Inoltre riduce la pressione all’interno dell’occhio e facilita l’eliminazione delle sostanze tossiche.

Struttura dell'acido cordycepico
Fig.7 – La struttura in 3d dell’acido cordycepico

Peptidi ciclici

Detti anche ciclopeptidi, si tratta di sostanze (tipicamente fungine) di importanza biologica e di grande interesse sia nutraceutico che farmaceutico.

Sali minerali

Nel Cordyceps sinensis sono contenuti importanti sali minerali quali: magnesio, ferro, zinco, sodio e potassio. Vorrei far presente che un buon multiminerale-multivitaminico dovrebbe rappresentare le fondamenta di chi fa uso di integratori.

Il Cordyceps sinensis possiede ben 5 minerali preziosi per il buon funzionamento del nostro organismo.

Cosa cura il Cordyceps sinensis?

Alla domanda cosa cura il Cordyceps sinensis, a cosa fa bene il Cordyceps sinensis, è possibile rispondere con questo elenco:

  • antifatica;
  • aumento della libido ed affini;
  • azione protettiva per reni e polmoni;
  • azioni di immunomodulazione, di riparazione, e antinfiammatoria;
  • proprietà antiossidanti e anti-aging (contro l’invecchiamento);
  • azioni anti diabete e anti arteriosclerosi;
  • aumento delle capacità adattogene.

Antifatica

L’assunzione del Cordyceps sinensis è in stretta correlazione con la diminuzione della fatica e l’aumento della produzione dell’ATP, la forma di energia che tutti noi utilizziamo, e favorisce un migliore utilizzo dell’ossigeno. Introdurre Cordyceps sinensis permette infatti di compiere performance sportive per più tempo e con meno fatica. Ma non solo.

Al termine dello sforzo fisico, gli esami compiuti sulla saliva di alcuni ciclisti amatoriali hanno evidenziato due parametri ormonali importantissimi per gli sportivi: una maggiore concentrazione di testosterone ed una minore concentrazione di cortisolo.

Ciò che vi ho appena descritto è evidenziato nei seguenti studi:

Koh et al. (2003). ” Anti Fatigue and antistress effect of the hot water fraction from mycelia of Cordyceps sinensis “. Biological and Pharmaceutical Bulletin.

Rossi et al. (2014): “ Improving training condition assessment in endurance cyclists: Effects of Ganoderma lucidum and Ophiocordyceps sinensis dietary supplementation evidence based “. Complementary and alternative medicine.

Aumento della libido ed affini

La medicina tradizionale cinese utilizza da sempre il Cordyceps sinensis per trattare varie forme di disfunzioni sessuali, tra cui anche l’impotenza maschile. Diversi studi mettono in correlazione l’assunzione del Cordyceps con l’aumento del desiderio, una migliorata modulazione del testosterone e della qualità dello sperma.

Ciò che vi ho appena descritto è evidenziato nei seguenti studi:

Shashidhar et al. (2013): ” Bioactive principles from Cordyceps sinensis: A potent food supplement “. Journal of functional foods.

Zhu et al. (1998): ” The scientific rediscovery of an ancient chinese herbal medicine: Cordyceps sinensis (Part 1) “. Journal of Alternative and Complementary Medicine.

Hsu at al. (2003): ” Regulatory mechanism of Cordyceps sinensis mycelium on mouse Leydig cell steroidogenesis “. FEBS Letters (è una rivista accademica senza alcun scopo di lucro, pubblicata per conto della Federazione delle Società Biochimiche Europee).

Azione protettiva per reni e polmoni

Nella medicina tradizionale cinese è da sempre utilizzato per la cura dell’apparato respiratorio. Anche la bronchite e l’asma vengono trattate con il Cordyceps sinensis.

Recentemente viene utilizzato dalla medicina tradizionale, assieme alla ciclosporina di tipo A, sui pazienti che hanno subito un intervento di trapianto del rene. L’efficacia che ha dimostrato nei confronti delle patologie renali (anche croniche) è comprovata dai fatti.

Azione di immunomodulazione, riparazione e antinfiammatoria

Diversi studi attestano come il Cordyceps sinensis sia efficace nel trattamento dei pazienti affetti da patologie renali o da immunodepressione. Esso sostiene il sistema immunitario, combatte le infiammazioni, le alterazioni gastriche e migliora il processo di proliferazione cellulare. Come si evince dai seguenti studi:

Chen et al. (2013): ” Properties of Cordyceps sinensis: A review “. Journal of Functional Foods.

Shashidhar et al. (2013): ” Bioactive principles from Cordyceps sinensis: A potent food supplement “. Journal of functional foods.  

Li et al. (2004); ” Distinction of water soluble constituents between natural and cultured Cordyceps by capillary electrophoresis “. Phitomedicins.

Proprietà antiossidanti e anti-aging (contro l’invecchiamento)

Diversi studi testimoniano il potenziale antiossidante del Cordyceps sinensis, che migliora l’azione degli enzimi antiossidanti, riducendo così lo stress ossidativo. Sempre grazie all’assunzione di Cordyceps sinensis, si assiste alla diminuzione dei sintomi dell’invecchiamento.

Come sempre cito gli studi in cui vengono tratte queste conclusioni:

Li et al. (2004); ” Distinction of water soluble constituents between natural and cultured Cordyceps by capillary electrophoresis “. Phytomedicines.  

Zhu et al. (1998): ” The scientific rediscovery of an ancient chinese herbal medicine: Cordyceps sinensis (Part 1) “. Journal of Alternative and Complementary Medicine.

Ji et al. (2009): ” Antiaging of Cordyceps sinensis extract “. Phytotherapy Research.

Azione anti diabete e anti arteriosclerosi

Il Cordyceps sinensis migliora la metabolizzazione del glucosio, suggerendo il proprio potenziale nel contrastare le patologie diabetiche. Il Cordyceps sinensis favorisce la riduzione del colesterolo.

L’azione di contrasto al diabete e all’arteriosclerosi avviene grazie alla cordicepina contenuta nel Cordyceps sinensis. Come si evince dal seguente studio:

Guo et al. (2010): ” Cordycepin prevents hyperlipidemia in hamsters fed a high fat diet via activation of AMP activated protein kinase “. Journal of Pharmaceutical Sciences.

Aumento delle capacità adattogene

L’assunzione di Cordyceps sinensis favorisce l’aumento delle nostre capacità adattogene. Ovvero quelle capacità che permettono al nostro organismo di adattarsi allo stress psicofisico, il quale può essere indotto da avverse condizioni ambientali, oppure da un duro lavoro o allenamento.

Questo è testimoniato nel seguente studio:

Koh et al. (2003). “Anti Fatigue and antistress effect of the hot water fraction from mycelia of Cordyceps sinensis“. Biological and Pharmaceutical Bulletin.  

Nota: Il Cordyceps sinensis viene utilizzato nelle terapie coadiuvanti delle terapie antitumorali.

Benefici del Cordyceps sinensis

Fig.8 – Una rappresentazione grafica delle molteplici e benefiche azioni in viene impiegato il Cordyceps sinensis

A cosa serve il Cordyceps?

Il Cordyceps sinensis serve a favorire il miglioramento della salute per le patologie elencate fino ad ora, nonché delle funzioni dell’organismo. La risposta alla domanda di questo capitolo può essere riassunta nella seguente risposta:

Il Cordyceps sinensis serve a:

  • migliorare le performance sportive;
  • aumentare le energie / diminuire lo stato di affaticamento;
  • favorire la riduzione del diabete (migliorando la metabolizzazione del glucosio);
  • favorire la riduzione dell’aterosclerosi;
  • favorire le condizioni per combattere i sintomi dell’invecchiamento (espletando sia la funzione anti-aging che antiossidante);
  • sostenere l’apparato immunitario e contrastare le infiammazioni;
  • ha la capacità di migliorare i processi di proliferazione e migrazione cellulare;
  • migliorare le capacità adattogene;
  • espleta una benefica azione protettiva nei confronti di reni e polmoni e favorisce la guarigione da patologie renali;
  • favorire l’aumento della libido e migliorare la qualità spermatica;
  • da coadiuvante alle terapie chemioterapiche e antitumorali in genere.

Giunti a questo punto, ritengo sia opportuno fare qualche esempio numerico, così da comprendere appieno le potenzialità di questo fungo medicinale. Gli esempi che citerò sono inerenti a due sfere totalmente diverse tra di loro, ma risultano molto significativi in entrambi i casi.

Aumento della libido, e miglioramento della qualità spermatica

Il Cordyceps sinensis è utilizzato nel trattamento di disfunzioni inerenti alla sfera sessuale, tanto per gli uomini, quanto per le donne. Ed i miglioramenti si ottengono per entrambi i sessi.

In uno studio su soggetti maschi affetti da calo della libido, si ottenne un netto miglioramento per l’oltre 60% dei casi. Mentre, in uno studio del tutto simile riguardante le donne, si ottenne un miglioramento addirittura per il 90% dei casi.

Nell’arco di 2 mesi, la qualità spermatica è notevolmente migliorata nei soggetti che assumevano regolarmente Cordyceps sinensis. In cifre, il numero degli spermatozoi prodotti è aumentato del 33%, mentre la loro sopravvivenza è aumentata quasi dell’80%.

Cordyceps sinensis e terapie antitumorali

La somministrazione di Cordyceps sinensis quotidiana e continuativa, per un periodo di 2 mesi ed associata a terapia chemio, ha diminuito le dimensioni del tumore nel 46% dei casi.

Ciò è dovuto all’azione sinergica di polisaccaridi e steroli, entrambi contenuti nel Cordyceps sinensis, i quali stimolano l’insorgere dell‘apoptosi.

Sfera di influenza del Cordyceps sinensis

Fig.9 – Una rappresentazione delle sfere di influenza del Cordyceps sinensis

Come funziona il Cordyceps?

Il Cordyceps sinensis funziona mediante la benefica azione dei principi bioattivi che contiene. I suoi principi bioattivi, infatti, offrono un beneficio fisiologico al nostro organismo e alla nostra salute.

Se vi state chiedendo come agisce il Cordyceps sinensis, la risposta è molto semplice, ma allo stesso tempo molto articolata. Questo è dovuto al fatto che esso non contiene un solo principio attivo destinato ad un solo miglioramento fisiologico o alla cura di una sola patologia.

Nel Cordyceps sinensis sono contenute molte sostanze, le quali esercitano svariate e positive azioni: da quella di sostegno al sistema immunitario, al miglioramento delle patologie renali, dall’aumento della libido, alla presenza nelle terapie coadiuvanti i trattamenti antitumorali, dall’incremento delle prestazioni sportive, alla riduzione degli stati di infiammazione.

Basti pensare che è considerato talmente efficace al fine di migliorare la nostra salute, che nella cultura cinese e tibetana il donarlo significa augurare lunga vita a chi lo riceve.

Ma come si usa il Cordyceps? Dipende, a seconda dell’uso che ne dobbiamo fare, variano anche i dosaggi da assumere. E qui si impone un approfondimento, perché i dosaggi consigliati per migliorare le prestazioni sportive sono differenti da quelli consigliati per altri fini.

Cordyceps (sinensis) come assumerlo?

Innanzitutto, va fatta una distinzione tra il modo di assumere il Cordyceps sinensis ai giorni nostri e il modo di asummerlo in passato, secondo i dettami della tradizione orientale. Oggi, per nostra fortuna, le cose sono molto più semplici, pratiche e rapide. Questo è dovuto al fatto che gli integratori a base di Cordyceps sinensis sono di praticissimo utilizzo e la cosa ci fa ovviamente molto piacere.

Di solito, un integratore di Cordyceps sinensis è sotto forma di compresse e l’assunzione consigliata è fissata in 1.000 mg al giorno. Questo grammo al giorno si può tranquillamente assumere in un unico dosaggio, che generalmente corrisponde all’assunzione di 2 capsule, da 500 mg ciascuna. Oppure, lo si può suddividere in 2 assunzioni da 500 mg ciascuna, prima dei pasti principali.

Conscio del fatto che gli studi parlano di altri dosaggi, ve li elenco di seguito:

  • Il dosaggio minimo che permette di godere dei benefici del Cordyceps sinensis è fissato in 1.000 mg al giorno.
  • Sempre nell’ottica di godere dei benefici fisiologici che il Cordyceps sinensis può apportare, il dosaggio d’assunzione è compreso tra 1.000 mg e 3.000 mg al giorno.
  • Nell’impiego in terapie coadiuvanti ai trattamenti antitumorali, generalmente, vengono somministrati 6.000 mg di Cordyceps sinensis al giorno.
  • Gli sportivi, al fine di migliorare le prestazioni atletiche, assumono un dosaggio di Cordyceps sinensis che va da 6.000 mg a ben 9.000 mg.

Questi appena citati, sono i dosaggi utilizzati nell’ambito di alcuni studi, dai quali si sono ottenuti ottimi risultati. Il dosaggio consigliato dai produttori di integratori rimane tuttavia fissato in 1.000 mg al giorno.

Il fatto di assumere i principi attivi contenuti nel Cordyceps sinensis mediante un pratico integratore è decisamente vantaggioso, sia in termini di costi che di praticità e di tempo. Basti pensare che l’assunzione di Cordyceps sinensis, secondo la tradizione cinese e tibetana, è ben più lunga, laboriosa e dispendiosa.

La tradizione orientale prevedeva, e prevede anche ai nostri giorni, di mangiare il Cordyceps sinensis assieme a carni di pollo, maiale ed anatra. Da notare che la scelta della carne non dipendeva dai gusti di chi doveva mangiarla, ma dal tipo di patologia o disturbo che si doveva contrastare.

Sempre la tradizione orientale prevedeva, e prevede tutt’oggi, di poter assumere il Cordyceps sinensis anche in infusione nell’acqua. Tuttavia, ciò comporta lunghi tempi di attesa, perché l’infuso, dopo essere stato accuratamente preparato, doveva “riposare” per l’intera notte, prima di poter essere bevuto. Inoltre l’acqua dell’infuso non doveva mai bollire, anzi era necessario che non superasse i 60°C di temperatura.

Essendo il Cordyceps sinensis originario e proveniente dal lontano oriente, non poteva mancare l’assunzione assieme al tè. La tradizione popolare cinese prevede anche di poter assumere il Cordyceps sinensis assieme al miju (un alcool ricavato dalla fermentazione del riso).

Alla luce di tutto questo, credo che siano ancora più apprezzate la praticità d’uso e l’economicità, che un integratore di Cordyceps sinensis è in grado di darci, rispetto ai metodi tradizionali orientali. Questi però non sono gli unici fattori da tenere in considerazione.

La qualità posseduta da un integratore di Cordyceps sinensis è costante, mentre quella posseduta da Cordyceps sinensis raccolti in natura è molto variabile. La qualità del Cordyceps sinensis raccolto in natura, che è sempre più raro, varia a seconda di alcuni parametri.

Uno di questi è rappresentato dalle proporzioni tra le dimensioni del corpo fruttifero e quelle della larva, mentre gli altri due sono dati dalla consistenza posseduta dal fungo e dal suo colore. Ma anche tra gli integratori di Cordyceps sinensis bisogna saper scegliere.

E sarà proprio questo l’argomento del prossimo paragrafo.

Cordyceps (sinensis) quale scegliere?

Anche nel mondo degli integratori bisogna sapersi orientare, in modo da riuscire a scegliere il miglior integratore di Cordyceps sinensis. Non esiste infatti una sola ed unica formulazione, ma diverse, quindi di fronte a vari integratori di Cordyceps, quale comprare? La risposta è molto semplice e per fare la scelta giusta basta tener presente qualche piccola nozione in merito alle formulazioni.

Ci sono integratori di Cordyceps sinensis prodotti solo con il micelio (polvere di micelio) ed altri che invece sono prodotti con estratti titolati di Cordyceps sinensis. O, per meglio dire, con principi attivi estratti dal Cordyceps. Ebbene, gli integratori che in formulazione presentano solo il micelio apportano beneficio, ma hanno un campo d’azione ridotto.

Gli integratori che in formulazione presentano gli estratti dei principi attivi contenuti nel Cordyceps sinensis apportano beneficio ed hanno un campo d’azione più ampio. Ma se vogliamo il massimo del beneficio, alla domanda: Cordyceps sinensis quale scegliere? La risposta è: quello nella cui formulazione siano presenti sia il micelio che gli estratti titolati.

In questo modo si godrà dei benefici apportati dal micelio e di quelli apportati dagli estratti.

Quando assumere il fungo Cordyceps?

L’integratore di Cordyceps sinensis può essere assunto in un’unica soluzione nell’arco delle 24 ore, quindi si può assumere la dose consigliata di 1.000 mg una volta al giorno. Oppure si può suddividere tale dosaggio consigliato in 2 assunzioni, da 500 mg ciascuna, a ridosso dei 2 pasti principali.

Non esiste un vero e proprio momento ideale per prendere il Cordyceps o una vera e propria modalità ideale. Lo si può assumere appena prima di mangiare o lontano dai pasti, è solo questione di abitudini. Ciò gioca a nostro favore perché ci lascia piena libertà e possiamo regolarci a seconda delle possibilità individuali. Se invece non volessimo assumere un integratore ma mangiarci il fungo vero e proprio, le cose diventerebbero un po’ più lunghe e laboriose, dal momento che dovremmo metterci a cucinare.

Quindi alla domanda: Quando mangiare il fungo Cordyceps? La risposta sarebbe: quando ci mettiamo a preparare carne di maiale, di pollo o di anatra, come previsto dalla tradizione orientale. Oppure in infusione con acqua, ma l’infuso, una volta preparato, non possiamo berlo immediatamente, poiché deve riposare per tutta la notte.

Ad oggi, la soluzione più pratica (ed economica) è rappresentata da un buon integratore di Cordyceps sinensis. Da considerare anche il fatto che un fungo che ha l’aspetto di un verme nel proprio piatto non è cosa a tutti gradita.

Piatto a base di Cordyceps

Fig.10 – un’immagine di un piatto con carne di maiale e Cordyceps particolarmente freschi e “pallidi”, quindi piuttosto economici e di bassa qualità.

Cordyceps (sinensis) dove acquistarlo?

Se fossimo dei tibetani benestanti basterebbe andare al bazar delle erbe e potremmo acquistare il nostro fungo. Sempre a patto di saperlo preparare ed avere il tempo di farlo, prima ancora di saperlo scegliere. Ma visto che dalle nostre parti non ci sono i bazar delle erbe e che, probabilmente, non siamo abituati a preparare il fungo Cordyceps sinensis, la soluzione migliore è quella di assumere un integratore. Se poi aggiungiamo che viviamo nell’era degli acquisti digitali, si può risolvere il tutto con pochi semplici click.

Quindi alla domanda: Cordyceps sinensis dove comprarlo? Direttamente sul sito di un produttore serio ed affidabile. Ma cosa decisamente importante, e che mi sento di consigliare, è di acquistarlo dove si utilizza una formulazione completa ed efficace. In altre parole è importante che in formulazione siano presenti sia il micelio (polvere di micelio) che gli estratti titolati. In questo modo saremo sicuri di aver fatto il miglior acquisto.

Nota: Sono solito consultare, per ovvi motivi lavorativi, NCBI ( National Center for Biotechnology Information) e PMC (Pubmed Central).

Di seguito riporto i titoli di alcuni studi che ho consultato per la stesura del presente articolo, oltre a quelli già citati al punto 3:

Cordycepin for Health and Wellbeing: A Potent Bioactive Metabolite of an Entomopathogenic Medicinal Fungus Cordyceps with its Nutraceutical and Therapeutic Potential.

Cordyceps as an Herbal Drug.

Traditional Uses and Medicinal Potential of Cordyceps sinensis of Sikkim.

The Chemical Constituents and Pharmacological Action of Cordyceps sinensis.

Bioactive Principles from Cordyceps sinensis: A Potent Food Supplement A Review.

Cordycepin is an Immunoregulatory Active Ingredient of Cordyceps sinensis.

Cordyceps sinensis: Genotoxic Potential in Human Peripheral Blood Cells and Antigenotoxic Properties Against Hydrogen Peroxide by Comet Assay.

Functional study of Cordyceps sinensis and Cordycepin in male reproduction: A review.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *