Alimentazione

Eritritolo: guida al sostituto dello zucchero

eritritolo

Definizione

L’eritritolo è un composto chimico presente in natura che prende il nome di poliolo, un particolare tipo di carboidrato. Le sue più alte concentrazioni si trovano nella frutta e nei cibi fermentati. A lungo ignorato in campo medico, culinario e nutrizionale, questo prodotto è stato protagonista di un crescente aumento di popolarità a partire dall’inizio degli anni 2000: in UE è solo dal 2006 che la Commissione Europea ha riconosciuto all’eritritolo la dicitura di additivo alimentare.

Fra le diverse funzioni che esso può svolgere, esso viene impiegato soprattutto per le sue proprietà edulcoranti, in sostituzione dello zucchero e dei dolcificanti sintetici più comuni, come ad esempio l’aspartame.

Proprietà

eritritolo

La sua crescente popolarità è ben giustificata. Sono, infatti, molti i vantaggi derivanti dal suo utilizzo, rispetto ad altri dolcificanti. Cominciamo col dire che l’eritritolo possiede un potere dolcificante pari a circa il 60%-70% del comune saccarosio ed è per questo motivo utilizzato sia come edulcorante, sia per la preparazione di dessert e dolci, anche in combinazione con altri dolcificanti.

La seconda importante caratteristica di questo edulcorante riguarda il suo profilo metabolico. Grazie alla sua particolare composizione atomica, il 90% dell’eritritolo ingerito viene espulso attraverso le urine senza essere metabolizzato, mentre il restante 10% viene assimilato dall’intestino in maniera parziale. Di conseguenza, esso possiede un indice calorico pressoché nullo, che può variare da 0 fino ad un massimo di 0,2 kcal/gr.

Inoltre, l’eritritolo ha un indice glicemico e un indice insulinico quasi pari a 0. Ciò lo pone come candidato numero uno in sostituzione dello zucchero per le persone affette da diabete (per maggiori informazioni al riguardo rimandiamo all’articolo su eritritolo e diabete) e per chi vuole ridurre l’apporto di saccarosio nella propria alimentazione, come accade, ad esempio, nelle diete dimagranti.

Recenti studi hanno sottolineato come l’eritritolo non solo possegga un indice glicemico bassissimo, ma riduca addirittura l’impatto glicemico delle altre sostanze ingerite. Esso, infatti, promuove quella che viene chiamata attività antiradicalica, ovvero contrasta gli effetti dei radicali liberi dovuti all’iperglicemia. Infine, l’eritritolo è un alimento tooth-friendly, il che significa che, al contrario del saccarosio, non genera carie dentali, ma, anzi, svolge addirittura un ruolo protettivo contro la placca batterica (in maniera simile all’azione benefica prodotta dallo xilitolo).

Zucchero o eritritolo?

Dalle righe precedenti dovrebbe risultare immediatamente chiaro come l’eritritolo presenti notevoli vantaggi rispetto allo zucchero. Riassumiamo quanto detto finora:

  • L’apporto calorico ridotto incentiva il suo utilizzo in diete dimagranti e/o povere di glucosio;
  • L’indice glicemico nullo consente il suo utilizzo per soggetti affetti da diabete;
  • Il suo potere dolcificante non è molto lontano dai valori dello zucchero, risultando perciò dolce al palato, presentando addirittura un rischio notevolmente inferiore di insorgenza di carie ai denti;
  • Infine, si tratta di un prodotto completamente naturale, al pari del saccarosio e al contrario della maggior parte dei dolcificanti alternativi allo zucchero.

Dolcificante o eritritolo?

Ai fini della completezza, vediamo ora quali sono i principali vantaggi dell’utilizzo dell’eritritolo rispetto ai dolcificanti artificiali. Innanzitutto esso possiede una maggiore tolleranza digestiva rispetto ai dolcificanti artificiali. Questi ultimi, infatti, se consumati in grandi quantità, possono provocare problemi intestinali – come crampi, diarrea, rilassamento e flatulenza – facilmente evitabili con l’assunzione di eritritolo.

L’attività antiradicalica dell’eritritolo lo rende un ottimo antiossidante capace di proteggere la mucosa intestinale. Inoltre, esso non presenta il retrogusto amaro tipico degli edulcoranti artificiali.

Dosi consigliate

Finora abbiamo parlato di questo dolcificante in termini molto positivi, ma, per una trattazione esaustiva, è opportuno verificare anche eventuali effetti negativi. L’eritritolo ha controindicazioni? La risposta è no! La sua assunzione non porta con sé particolari effetti collaterali. L’insorgenza più comune è un blando effetto lassativo, legato però ad una eccessiva assunzione. È sufficiente non esagerare con le dosi per non incorrere in nessun problema. Ma quali sono le dosi consigliate?

Secondo uno studio, l’apporto di questo sostituto dello zucchero in una persona adulta non comporta nessun tipo di rischio, purché si mantenga entro i limiti di 1gr/Kg di peso corporeo (per un massimo di 80g/giorno). Come qualsiasi alimento, l’eritritolo fa male solo in caso di iperdosaggio. Al fine di evitare episodi diarroici, aerofagia e meteorismo è bene moderarne la quantità giornaliera.

Nota: i casi di assunzione eccessiva non sono pericolosi per la salute e sono comunque molto rari.

Grazie ad un potere dolcificante simile a quello dello zucchero, infatti, l’eritritolo risulta molto dolce al palato e ne è pertanto sufficiente una piccola quantità affinché se ne percepisca il sapore.

Conclusioni

Riassumendo, possiamo infine affermare che l’eritritolo è un sostituto dello zucchero e che non solo non è dannoso, ma possiede diverse proprietà benefiche per la salute.

Facendo sempre attenzione a non eccedere con il dosaggio, esso non ha i retrogusti amari tipici di altri dolcificanti, per cui può essere tranquillamente impiegato sia puro che per la preparazione di dolci. L’eritritolo si presta ad essere impiegato in diete dimagranti e per soggetti affetti da diabete, grazie ad un indice calorico e glicemico praticamente nullo.

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